Stabilito e assodato che l’Astrologia funziona e bene, rimane da stabilire il perché funziona, la spiegazione razionale, il presupposto scientifico o il più scientifico possibile. Si dice che l'Astrologia si basi sull’analogia tra macro e microcosmo e mi pare che valga la pena di approfondire questo concetto, per quanto sia possibile. A mio parere l’analogia suddetta è da intendere come analogia tra una cellula e tutte le cellule da cui discende, tra una cellula più grande e tutte le cellule, che da essa derivano, fino a quella più piccola. Nella mitosi o divisione cellulare, da una prima cellula (originaria o madre) formata da due “mezze” cellule (spermatozoo e ovulo) hanno origine, col tempo, milioni di altre cellule analoghe, formando così tutte insieme l’organismo umano, animale ecc. Quindi se una cellula è analoga a tutte le altre e quindi al loro insieme, e il loro due insieme è l'individuo, l’individuo, per la proprietà transitiva, è analogo a una cellula. Se risaliamo all’origine dell'essere umano-individuo-cellula a livelli cosmici, possiamo arrivare a fermarsi al sistema solare, da cui questo individuo discende. L’esplosione che ha originato sistema solare ha tutte le possibilità di essere analoga all’esplosione organica, che facendo unire uno spermatozoo ad un ovulo origina la prima cellula o cellula madre, dalla quale a sua volta si formerà l’intero organismo umano. Quindi il sistema solare è analogo ad una cellula madre o prima cellula ed a tutte le cellule, che da esse derivano, compresa la cellula uomo-donna.L’analogia tra cellula e cellula di una stessa specie di organismo superiore è suffragata da esperimenti scientifici di biologia genetica, dai quali la biologia stessa ha trattato l’ipotesi che: qualsiasi cellula dello stesso individuo pluricellulare contenga nel proprio nucleo, l’intero e inalterato patrimonio genetico o informazione genetica.In un esperimento è stato rimosso il nucleo di una cellula intestinale di rana ed è stato poi impiantato in un uovo di rana, dal quale era stato previamente asportato il nucleo. Da un tale uovo si sviluppa di solito una rana normale. Ciò dimostra che anche una cellula intestinale, benché altamente differenziata, contiene ancora l’intera informazione genetica necessaria per lo sviluppo di tutte le strutture della rana e dimostra anche che la differenziazione cellulare non avviene per modificazioni della composizione genetica del nucleo, nel corso delle modificazioni delle successive generazioni cellulari, allorché una delle due cellule figlie, manifesta proprietà differenti da quelle dell’altra. (Guyton) Esperimenti del genere sono stati effettuati anche con nuclei di cellule epiteliali, del sangue ecc... e hanno dato sempre lo stesso risultato: in altre parole un uovo o ovulo che contiene, per l’essere umano, 23 cromosomi (metà patrimonio genetico), può essere fecondato, non solo da uno spermatozoo, che contiene gli altri 23 cromosomi, per formare la prima cellula intera e completa di 46 cromosomi, ma da qualsiasi nucleo di qualsiasi cellula dello stesso organismo, che contenga già 46 cromosomi. Nel primo caso nascerà un individuo somigliante a entrambi i genitori, nel secondo caso nascerà un individuo uguale alla madre o al padre. In teoria e, finora, non in pratica, forse, se una donna si fa trapiantare al posto del nucleo di un suo ovulo, un nucleo di una sua cellula qualsiasi, mettiamo di un globulo bianco del proprio sangue, potrebbe far nascere partorire una femmina del tutto identica a se stessa; se il nucleo del globulo bianco provenisse, ad esempio, dal sangue perfettamente conservato di Hitler, nascerebbe un maschio del tutto identico a Hitler (vedi il film “i ragazzi venuti dal Brasile”).
Siccome il patrimonio genetico o informazione genetica è contenuto nel DNA del nucleo della cellula, il discorso iniziale può essere formulato nei seguenti termini: il DNA delle cellule figlie, oppure il DNA di una cellula è analogo al DNA di tutte le cellule da cui discende.
A questo punto mi pare lecito passare dall'analogia all'uguaglianza in questi termini: il patrimonio genetico o informazione genetica di una cellula è uguale a quello di tutte le altre cellule della stessa specie di organismo, il patrimonio genetico della cellula madre o cellula originaria è uguale a quello delle cellule figlie.
Affermazioni come quelle che seguono tratte da “Lehninger-1975-biochimica”, consentono un altro valido supporto all’analogia tra le cellule:
nel DNA l’informazione genetica può essere esattamente trasferita dalle cellule genitrice alle cellule figlie.
la quantità di DNA per cellula diploide, in una data specie di organismo superiore, è approssimativamente costante da un tipo di cellula a un altro.
i campioni di DNA isolati da tessuti diversi della stessa specie hanno la stessa composizione in basi.
la composizione in basi del DNA varia da una specie ad un'altra, ma molte prove sostengono, che i processi fondamentali della replicazione, trascrizione e traduzione genetica siano in sostanza identici negli organismi procarioti (un solo cromosoma) ed eucarioti (più cromosomi).
la composizione in basi del DNA, in una data specie, non cambia con l'età, con lo stato nutrizionale o con cambiamenti nell'ambiente.
Riprendendo il discorso, se il sistema solare è analogo ad una cellula, (originaria o madre) il suo patrimonio genetico o informazione genetica è uguale a quello delle cellule figlie tra le quali, appunto, la cellula uomo-donna. Per questo motivo, a parer mio, l’astrologia funziona.
Lo zodiaco è l’espressione simbolica del DNA nel sistema solare e, nello stesso tempo, dell’essere umano, che sono analoghi e che contengono lo stesso patrimonio genetico o informazione genetica, per cui studiando l'uno si risale all'altro.
La sequenza planetaria è l’espressione simbolica della sequenza delle basi azotate della catena del DNA (Citosina, Guanina, Adenina, Timina) L. Morpurgo-Convitato di pietra.
Se prendiamo un pezzo di catena del DNA
con la sequenza di basi GGC AGA CTT (da sinistra verso destra) in cui D è il desossiribosio e P l’acido fosforico costituenti la catena, la biologia ci dice che le unità elementari del codice genetico sono date da triplette di basi consecutive detti codoni.
Qui abbiamo tre codoni, che sono:
che possono essere considerati tre parole del codice genetico, ognuna delle quali rappresenta un aminoacido; una serie consecutiva di queste parole o triplette o codoni, cioè una frase completa rappresenta il gene e specifica una serie consecutiva o catena di aminoacidi, ossia una proteina che sarà quella, che permetterà un certo tipo di funzionalità cellulare, insieme ad altre proteine sintetizzate da altri geni. (Guyton)
Se ora prendiamo un pezzo di catena zodiacale:
i pianeti domiciliatI e quello esaltato di ogni segno non formano delle triplette consecutive come i codoni???
di And